É inutile prendersi in giro: anche i migliori sbagliano. Google+ chiude. Se nel 2014 è toccato al colosso degli E-Commerce Amazon con il gigantesco flop del suo “Fire Phone” (ritirato dal mercato solo 13 mesi dopo), nel 2019 sarà Google a portare il lutto.
Proprio in questi giorni è stato annunciato che il Social Network Google+ esalerà il penultimo respiro ad agosto 2019. Il penultimo, dato che rimarrà attivo per utenze Enterprise al fine di facilitare la comunicazione fra colleghi.
La notizia però sembra non aver scosso particolarmente gli utenti. Sarà forse perché il 90% delle sessioni hanno durata inferiore ai 5 secondi? O forse perché negli anni sono stati più gli aggiornamenti al logo che alle sue funzionalità?
Il progetto, in effetti, è stato zoppo fin dall’inizio: lanciato sul mercato nel massimo splendore del cugino Facebook, non hai mai fatto parte dell’Olimpo dei Social, non presentando di fatto alcun reale vantaggio o funzione che potessero favorirne la viralità.
E poi, il disastro: una falla di sicurezza che dal 2015 al 2018 ha messo a rischio la privacy di più di 500.000 utenti.
Un buco nell’acqua dietro l’altro che ha portato Big G a metterci letteralmente “una pietra sopra”.
È importante ricordare che, come ogni social, anche il pargolo di Big G ha immagazzinato un enorme flusso di dati in questi anni. Dopo le condoglianze, ti consiglio quindi di scaricare tutti i dati che ti riguardano.
Per farlo visita il sito Google Takeout e seleziona le voci di tuo interesse, per poi procedere alla selezione del formato (HTML, CSV e vCard) e al successivo download.